Museo del Ferro e del Chiodo

“Un chiodo…per fissare la memoria”, questa è la frase che compare all’inizio del percorso espositivo del Museo del Ferro e del Chiodo.
In questa sezione è possibile reperire informazioni utili sul museo e sulle sue sezioni.
Dalle poche tracce rimaste di un passato che legava la vita della gente della Val di Zoldo al ferro e dai pochi segni materiali, fonti storiche e ricordi, si è voluto partire per indagare l’ultimo secolo circa di lavoro delle fusinele a cavallo tra ottocento e novecento. Un periodo che ha visto i fabbri locali specializzarsi nella produzione di chiodi e brocche da scarpe, e, in seguito il successivo lento abbandono dei mestieri legati al ferro.
Un passato non troppo lontano, di cui è ancora possibile ricostruire i nomi dei protagonisti, i loro gesti, i loro saperi.
Attraverso ricordi di testimoni indiretti di quel mondo si è cercato di dare un po’ di luce sulla realtà umana e lavorativa dei ciodarot. Un racconto corale per far rivivere la memoria di una comunità.
Il percorso museale si articola in più sezioni.
Al piano terra poche immagini e brevi testi raccontano dell’ambiente e delle risorse naturali, degli uomini e delle donne della vallata.
Un filmato d’epoca mostra il lavoro di una delle ultime fusinele, introducendo il visitatore alle tecniche di lavorazione.
Una sintesi storica, con le date più salienti degli avvenimenti che hanno interessato le attività minerarie e fabbrili locali, offre al visitatore una visione d’insieme di alcuni aspetti fondamentali della storia della Val di Zoldo.
Al piano superiore, in un unico grande spazio, fotografie, riproduzioni di documenti d’archivio, oggetti, accompagnano la narrazione che, dalle antiche miniere, attraverso l’attività dei forni fusori e dei magli, conduce alla produzione di chiodi Otto-Novecentesca. Un antico fusinal (focolaio), un banco di lavoro con attrezzi e incudine ricostruiscono la postazione del ciodarot.
Su questo aspetto di storia più recente, il racconto rallenta per lasciare spazio alle testimonianze orali, all’esposizione degli attrezzi del chiodaiolo e alla varietà di chiodi prodotti.
Una sequenza fotografica visualizza le fasi di realizzazione di una brocca da scarpe.
Il percorso continua con esempi di applicazione dei prodotti fino ad una grande teca espositiva con tutte le varietà di chidi e brocche. In conclusione, l’esposizione di un carretto diventa il simbolo della mobilità e intraprendenza commerciale che hanno contraddistinto gli abitanti della Val di Zoldo.